Damiana Chiesa, candidata al Gran Consiglio numero 57 Lista 12

Trovo quantomeno bizzarro che a ridosso del 2023 si debba ancora discutere della parità salariale di genere.

Eppure esiste una legge federale del 1996 che sancisce questo diritto .

Tuttavia nel nostro cantone sembra che nessuno, o ben pochi l’abbiano letta né tantomeno applicata.

Scrivo testualmente:

La parità salariale evidenzia che le donne e gli uomini hanno diritto alla parità di salario per l’esecuzione e di lavori di pari valori. Il principio di parità salariale per le donne e per gli uomini ė sancito dalla Costituzione Federale del 1981 è comprovata dalla legge sulla parità dei sessi del 1996.

 

Affinché i partiti borghesi non modificheranno la loro attitudine, nemmeno la classe dirigente aggiusterà la loro scala salariale.

Pessima immagine per il nostro Cantone, che non intende nemmeno entrare in merito.

Serve urgentemente un cambio di paradigma ,affinché qualcosa cambi a favore delle donne.

 

La delegittimazione è sempre deplorevole.

Non rispettare tale legge è profondamente ingiusto e irrispettoso  nei confronti delle donne, già penalizzate in quanto tali.

Viviamo in un contesto storico complicato , con aumenti esponenziali del costo della vita e il potere d’acquisto sempre più basso da rendere difficile  anche la  gestione dell’economia famigliare.

Ogni anno constatiamo un aumento dei premi cassa malati, pigioni che spesso mutano di anno in anno e fare la spesa alimentare è diventato un lavoro a tempo pieno.

 

Molte donne sono sole a doversi fare carico di tutte le spese e se hanno figli, devono pensare alla retta di asili nido , che come sappiamo non sono proprio a buon mercato.

Fino ad un trentennio fa si poteva ancora fare affidamento sull’aiuto dei nonni, sempre disponibili a dare una mano nell’accudimento dei nipoti.

Ora non è più così, molti nonni sono ancora professionalmente attivi e gioco forza ci si deve appoggiare a strutture per l’accoglienza dei bambini più piccoli.

Il nostro paese è estremamente radicato ad un sistema sociale obsoleto, che non ha più ragione di esistere.

Nel frattempo è nata l’emancipazione femminile, ma solo sulla carta o in una visione romantica ,che la classe politica non ha voluto cogliere come valore aggiunto .

Peccato.

La nostra politica ancora estremamente maschilista , non da una buona immagine di se, proprio nei confronti di tutte le giovani ragazze in formazione.

 

 

Con quale entusiasmo termineranno il loro  percorso scolastico, sapendo a priori che non saranno stipendiate come i loro compagni di scuola di sesso maschile?!

 

Ora basta.