Sgravare fiscalmente chi guadagna più di 30’000 franchi al mese mentre si tagliano i sussidi di cassa malati, i contributi al settore settore sociosanitario e i salari dei dipendenti pubblici? No! Il comitato «Stop ai tagli» lancia oggi il referendum contro la riforma fiscale, approvata dal Gran Consiglio ticinese nella sua sessione di dicembre 2023.
Riunito questa mattina in conferenza stampa, il comitato «Stop ai tagli» di cui fanno parte i sindacati e i partiti progressissti ha lanciato il referendum contro la nuova riforma fiscale, approvata durante l’ultima sessione del Gran Consiglio. La riforma favorisce chi guadagna cifre astronomiche, proponendo infatti una riduzione dell’aliquota massima al 12% per chi ha un reddito imponibile di almeno 300’000 franchi – questo corrisponde a un regalo fiscale per chi percepisce un salario netto mensile di almeno 30’000 franchi, con la giustificazione di stimolare l’economia. Tuttavia, questa manovra comporterà minori entrate stimate a 96 milioni di franchi all’anno per Cantone e Comuni. In sostanza, un nuovo regalo ai ricchi a discapito della redistribuzione equa delle risorse e della qualità del Servizio pubblico.
In questo particolare periodo storico, di fronte alle difficoltà reali della popolazione, come ad esempio l’esplosione dei premi di cassa malati, la perdita del potere d’acquisto a causa dell’inflazione o ancora la precarizzazione del mercato del lavoro, proporre una politica fiscale basata sugli sgravi ai redditi più elevati è a dir poco incosciente. Le disuguaglianze stanno aumentando e la politica deve lavorare per una redistribuzione equa delle risorse, garantendo sostegno a chi ne ha più bisogno e imponendo una tassazione equa a chi può permetterselo. In questo modo si costruisce una società più giusta e solidale, che rispetta e protegge i diritti di tutti i suoi cittadini e di tutte le sue cittadine.
Questa riforma fiscale è ancora più incomprensibile se inserita nel contesto politico e finanziario del Cantone: il preventivo 2024, nonostante proponga 130 milioni di tagli sui sussidi di cassa malati, sui salari dei dipendenti pubblici e sui contributi al settore sociosanitario, prevede un disavanzo di 105 milioni. Ora più che mai, con le finanze in profondo rosso a causa dei quasi 200 milioni di sgravi degli ultimi anni, non c’è margine per nuovi sgravi a chi non ne ha bisogno!
Il Comitato «Stop ai tagli» si oppone quindi contro questa ingiusta riforma e vi invita la cittadinanza a firmare al più presto il referendum. Maggiori informazioni e i formulari sono disponibili al sito: www. stop-ai-tagli.ch.
Comitato Stop ai tagli è composto da: Coordinamento donne della sinistra, Forum Alternativo, Giovani Verdi, Gioventù Comunista, Gioventù Socialista, MPS, OCST, Partito Comunista, Partito Operaio e Popolare, Partito Socialista, Più Donne, SEV, SISA, SIT, SSM, Syndicom, UNIA, USS, Verdi e VPOP.